Chi Sono

Fin dalle scuole elementari ho avuto la passione per le materie scientifiche. Mi affascinava la figura di zio Giorgio che faceva il Chimico; frequentavo la seconda elementare quando ammiravo una sua foto impegnato al microscopio. Il Medico era una professione verso cui regnava una sorta di rigida austerità che mi distaccava molto. Verso il Medico c’era un rispetto che diventava spesso timore. Era visto come una sorta di deus ex machina che poteva avere in mano le sorti della tua vita. Guai a farselo nemico. Questa visione mi ha prodotto una iniziale diffidenza che si è poi completamente trasformata al cospetto di esperienze fondamentali. La svolta è stata la Psicoterapia.

Durante il percorso psicoterapico ho realizzato almeno due cose importanti:

Di non credere agli scalini umani e sociali. Che è molto diverso dal dire che siamo tutti uguali. Non lo siamo, nemmeno un pochino. Ma abbiamo tutti gli stessi diritti. Questo sì. (Allora perché continuare a tormentarsi dandosi del tu, del lei, del voi, creando una miriade di inutili situazioni differenti che servono solo a tenere a diversa distanza le persone tra loro?).

Ho poi realizzato che se mettevo me stesso in ciò che facevo, le cose acquistavano un altro significato. Si coloravano di me. Questo mi dava gioia e mi dava più forza e coraggio di vivere. E soprattutto mi faceva acquisire identità e conseguentemente autostima (vado un po’ veloce, lo so, ma non ho saltato nessun passaggio. E’ solo una sintesi inevitabile).

Acquisivo un modus operandi che mi avvicinava di più alle persone, e in più potevo attuarlo con una maniera tutta mia nella quale mi sentivo perfettamente rappresentato e con risultati positivi che mi gratificavano e incoraggiavano molto. Questo cambiava il mio modo di fare e di pormi con le persone: senza veli dietro i quali nascondermi e senza scalini umani o sociali da sovrastare. Allora è cambiata anche la mia visione del fare e soprattutto dell’essere: Medico e Psicoterapeuta. Amo questa professione perché mi permette di aiutare gli altri con coinvolgimento e passione.

In chi opera nelle Helping Professions c’è il desiderio di vedere gli altri stare bene. E’ una spinta molto buona, ma da gestire con delicatezza, sia in Medicina che in Psicoterapia, perché può portare su un terreno scosceso: fino al Burn out e alla Depressione. La cosa più difficile è riuscire a gestire quella delicata linea che separa le varie necessità delle richieste dai delicati equilibri delle risposte.